Un Piano che guarda alle prossime generazioni»: il Pnrr aiuterà i giovani, partendo dal tema sensibile quanto difficile del mutuo della prima casa. «In un prossimo decreto, di imminente approvazione», ha spiegato il presidente del Consiglio Mario Draghi, illustrando il 26 aprile alla Camera il Pnrr, che sarà inviato a Bruxelles per ottenere i 191,5 miliardi destinati all’Italia, saranno «previste altre risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare una casa». Insomma, per gli under 35 sarà più facile lasciare l’abitazione dei genitori e comprarsi la propria. Non servirà infatti più un anticipo per aprire un mutuo e a fare da garante ci penserà lo Stato. In altre parole, il mutuo potrà arrivare fino al 100% della spesa per l’acquisto.
Gli sgravi fiscali
La misura è ancora da scrivere nel dettaglio, ma dovrebbe aggiungersi agli sgravi fiscali relativi all’accensione dei prestiti per l’acquisto della prima abitazione per i più giovani annunciati proprio pochi giorni fa con il Documento di economia e finanza. Il nuovo decreto utilizzerà i 40 miliardi dell’ultimo scostamento di bilancio, ma le risorse necessarie a far partire la misura sono ancora tutte sta stimare. Quando Draghi parla di «altre risorse» ha però sicuramente in mente il già esistente Fondo mutui prima casa, gestito da Consap, la cui dotazione residua è di 206,9 milioni di euro (il plafond iniziale era di oltre 600 milioni di euro), rivolto principalmente a under 35 titolari di lavoro atipico e giovani coppie, dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni.
Il Fondo mutui prima casa
Due anni fa il decreto Crescita aveva messo 100 milioni per finanziare il Fondo introdotto con la legge di stabilità 2014 (27 dicembre 2013, n. 147) e che concede garanzie statali su mutui inferiori a 250 mila euro per l’acquisto, ristrutturazione e riqualificazione energetica della prima casa. Se il mutuatario risulta inadempiente, il Fondo interviene liquidando al finanziatore il 50% della quota capitale in essere. In 6 anni di vita, il Fondo ha accolto 209.500 richieste di garanzia, di cui 43.613 solo nel 2020. Il 60% di queste fatte giovani tra i 20 e i 35 anni e quasi interamente per l’acquisto della prima casa.
Crescono tra i giovani le istruttorie per i mutui
Tra sgravi e garanzie dello Stato, l’acquisto della prima casa potrebbe non essere più un miraggio per molti under 35. Solo un anno fa, l’Associazione bancaria italiana registrava dal 2008 al 2020 un calo del 30% (ma c’era anche chi parlava del 50%) dei prestiti ai giovani. Secondo l’Abi, dietro a questo crollo, ci sarebbero fattori demografici e occupazionali. Ma la pandemia da Coronavirus, che ha frenato bruscamente tutte le richieste di finanziamento, tranne quelle per mutui e surroghe, registra un cambiamento. A dirlo sono i dati della Centrale Rischi Finanziari: le istruttorie avviate da under 35 per ottenere un prestito segnano infatti un calo inferiore rispetto alla media: -20% (che diventa -16,8% tra gli under 24), mentre il trend generale è al -24,7 %. Parallelamente aumenta l’incidenza delle istruttorie dei più giovani sul totale: nei primi tre mesi del 2021, il 26,8% dei richiedenti un mutuo ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni: un aumento del +2,4% negli ultimi 4 anni.
[fonte Corriere.it]